venerdì 23 gennaio 2015

Nine Months: Il peso in gravidanza

L'aumento di peso durante la gravidanza è un evento assolutamente fisiologico e fondamentale per la buona salute sia del bambino e della madre. Nei primi tre mesi di gestazione l'aumento di peso è dovuto soprattutto all'accumulo di riserve energetiche, necessarie per garantire al bambino un adeguato apporto di nutrienti negli ultimi mesi di gravidanza, durante i quali il feto cresce con maggiore rapidità, contribuendo concretamente all'aumento di peso della madre.
Il peso della madre è importante non solo durante la gestazione, ma già al momento del concepimento. Iniziare una gravidanza con il giusto peso ed aumentarlo gradualmente ad un ritmo moderato, è infatti il modo migliore per crescere un figlio in maniera ottimale ed evitare l’insorgere di patologie durante la gravidanza, pericolose sia per la madre che per il piccolo.
In generale, l’aumento di peso deve essere graduale: nel primo trimestre è minimo (circa un kg), mentre nei mesi successivi il peso corporeo aumenta di circa 300/500 gr a settimana.

Per semplificare:

Primo Trimestre:1,5-2 Kg (500 grammi al mese) 
Secondo Trimestre: 4,5-5,5 kg (350-450 grammi alla settimana) 
Terzo Trimestre: 2,5-3,5 Kg (200-300 grammi alla settimana)

Si ritiene normale un aumento di circa 12 chili, per tutto il corso della gravidanza.

Un leggero scostamento dai valori consigliati è spesso fisiologico ma è comunque bene non prenderlo troppo alla leggera. Il peso andrà quindi controllato regolarmente in modo da cogliere in tempo eventuali variazioni anomale. Se per esempio il peso corporeo lievita più di 1 kg in dieci giorni è bene rivolgersi al medico, specie quando tale aumento è accompagnato da mani e piedi gonfi ed edematosi.
Sia un incremento eccessivo che una scarsa crescita del peso materno richiedono controlli medici adeguati. Un eccessivo aumento farebbe salire, per esempio, il rischio di feti di peso superiore ai 4kg, con possibili complicazioni al momento del parto. Una sovralimentazione durante la gravidanza affaticherebbe anche l'apparato digerente della gestante, con possibili ripercussioni sull'andamento metabolico del feto e del bambino (aumentato rischio di obesità infantile).
D'altro canto una ridotta crescita di peso potrebbe essere indice di scarsa nutrizione fetale o di una patologia in corso ed aumentare, di conseguenza, il rischio di parti prematuri e di ritardi nello sviluppo, con ripercussioni di vario genere durante le età successive. Il basso peso alla nascita si associa generalmente ad una più elevata mortalità fetale e perinatale, aumentando il rischio di malformazioni e di stati anemici per carenza di ferro, vitamina A o vitamina B12.

Capita l'importanza del costante monitoraggio del proprio peso corporeo, la gestante dovrebbe rendersi conto che in questo particolare periodo della vita non è necessario "mangiare per due" come consiglia, con troppa sufficienza, la tradizione popolare.
Durante la gravidanza l'organismo materno deve costruire i tessuti del feto in formazione (3-3,5 kg), la placenta (500-600 g) ed il liquido amniotico (1 kg), depositare grassi di riserva (c.a. 3kg), sostenere l'espansione di sangue e liquidi interstiziali (2,5-3kg) e la crescita di seno (400 g) ed utero (1 kg); tutto ciò ha come conseguenza un aumentato bisogno di energia e nutrienti (i pesi riportati tra parentesi sono riferiti al peso medio delle rispettive strutture anatomiche al termine della gestazione).
  
Fonte: www.my-personaltrainer.it




venerdì 16 gennaio 2015

Nine Months: Metodi naturali per far girare il feto

Alla nascita, quasi il 95 % dei bambini si presenta con la testa rivolta verso il basso, piegata, in modo da facilitare il parto. Ma il 2-3% delle nascite avviene diversamente e il bambino si posiziona con la testa verso l’alto, presentando le natiche per prime: si parla in questo caso di parto podalico.

Il parto podalico riguarda il 2-3% delle nascite. Le natiche del bimbo, rivolte verso il basso, compaiono per prime, mentre la testa è rivolta verso il fondo dell’utero.
Il parto podalico viene detto completo se il feto è seduto, con le natiche appoggiate nel bacino della madre all’altezza del collo dell’utero e le gambe incrociate. E’ invece detto incompleto se le gambe sono tese, con i piedi verso il fondo dell’utero.

Fortunatamente esistono diversi metodi naturali per aiutare il bambino a girarsi con un’efficacia che va dal 70 al 90% dei casi.
Le “levatrici” di un tempo praticavano sull’addome delle gravide, il cui bimbo era in posizione podalica, delle manovre particolari basate su spinte e compressioni, per provocarne il capovolgimento.

Anche oggi, previo controllo ecografico preliminare e certamente in condizioni di miglior sicurezza, alcuni medici (pochissimi per quel che mi risulta) e qualche ostetrica, eseguono queste manovre sul feto, attraverso l’addome materno, per riposizionarlo.
Il periodo migliore per intervenire con questi metodi è dalla 32ma alla 37ma settimana di gestazione.
Poichè  il feto è in grado di sentire i suoni provenienti dall’esterno dell’utero, uno dei metodi può essere quello di  posizionare degli auricolari  che diffondono musica (magari quella che ha ascoltato durante la gravidanza) o ancora meglio la voce della mamma, nella parte bassa dell’addome,   incoraggiando  il feto a muoversi verso i suoni, lasciando così la posizione podalica.
Oppure si può utilizzare la moxa ( un sigaro fatto con foglie di artemisia che serve a scaldare un punto preciso) sui  mignoli dei piedi. Entrambi i metodi danno migliori risultati se effettuati con la madre in posizione supina e con le anche rialzate dal pavimento di almeno 30 cm, sostenuta da cuscini larghi, oppure con le gambe appoggiate sul sedile di una sedia in modo da avere il bacino sollevato da terra (tenendo sempre cuscini sotto la schiena come sostegno).
Praticando uno o entrambi i metodi (moxa o ascolto musicale/vocale) in questa posizione  per due o tre volte al giorno per circa 10-15 minuti ciascuna, entro breve tempo nella maggior parte dei casi  si ottengono i risultati sperati.
Esistono  anche alcuni rimedi omeopatici  efficaci nel modificare la presentazione podalica: quello più utilizzato è la Pulsatilla.
Interessante è poi sapere che a volte oltre a impedimenti reali al posizionamento cefalico possono subentrare anche  motivi ben diversi, tra cui alcuni, secondo la psicologia prenatale, potrebbero essere questi :
  • La madre ha perso precedentemente un bambino e gli ha inviato il messaggio di restare e di non muoversi, di non abbandonarla, accompagnato dall’emozione della paura costante.
  • Resta seduto perché non vuole uscire a causa di sfavorevoli circostanze esterne
  • Rimane in questa posizione perchè a livello inconscio la  madre non  desidera partorire naturalmente (ha paura)
  • La posizione in cui rivolge la schiena al mondo vuol dire forse  che vuole nascondersi, forse perché le aspettative sono diverse da quello che lui/lei è…..
Il più delle volte varrebbe la pena di pensarci su, nel suo profondo la madre conosce sempre  il vero motivo per cui il piccolo rimane in questa posizione.


venerdì 9 gennaio 2015

Nuovo articolo su la Provincia Pavese!

Culla di Teby si associa a noi e fa subito notizia!


Nine Months: la musica per il feto

Quando si aspetta un bambino, grande o piccolo che sia, si accarezza istintivamente il panci(o)ne, quasi a voler già proteggere e coccolare la creatura che portiamo in grembo. Seguendo il movimento delicato della mano, si sussurra, si parla e si canta al feto, quasi in un dialogo taciturno. Sono gesti naturali, istintivi, che tutte le mamme compiono quasi senza accorgersi, un gesto di protezione e di comunicazione diretta con il proprio piccolo. Ma in realtà sono proprio questi gesti ad arrivare in profondità e a stamparsi nella memoria del bambino, che reagisce agli stimoli esterni già nell'utero materno fin dalla sua creazione.
La voce soprattutto è il primo contatto diretto con il mondo esterno e anche un filo conduttore allo stato d’animo della mamma. È la prima esperienza "musicale" del bambino, una carezza in attesa di un contatto a tu per tu. Mamma e bambino sono legati intimamente, una via di comunicazione che non può essere spiegata a livello biochimico o con gli ultrasuoni dell’ecografia. Il nascituro percepisce lo stato d’animo della mamma, sente i suoi pensieri, soffre se avverte emozioni negative e si calma, rilassandosi nell’utero, quando riceve messaggi d’amore e percepisce che la mamma è tranquilla e serena e lo è anche l'ambiente intorno a lei.

Anche la musica ascoltata in gravidanza ha la sua importanza per il futuro nascituro. 
Secondo uno studio di un gruppo di ricercatori finlandesi dell’Università di Helsinki, le melodie ascoltate durante la gestazione nell’ultimo trimestre di gravidanza vengono riconosciute dal bambino anche mesi dopo la nascita. Uno studio che si basa su un esperimento condotto su 24 donne incinte al settimo mese. La metà di esse ha fatto ascoltare al proprio bambino tre melodie, tra cui la ninna nanna “Twinkle twinkle little star”, per una durata di cinque giorni alla settimana. Dal confronto delle reazioni di coloro che avevano ascoltato le canzoni, rispetto a quelli che non l’avevano fatto, i ricercatori hanno osservato una differente reazione cerebrale, molto più forte e rilevante in quelli che avevano ascoltato la ninna nanna.
I feti sono in grado di assorbire, seppur inconsapevolmente, tante informazioni dall’esterno e la musica, specialmente quella classica, attiva la memoria a lungo termine. È ovvio il fatto che il bambino non riconosca letteralmente un determinato brano musicale, ma ne rimane emozionalmente legato e riascoltandolo mostra una sensazione di piacere e tranquillità. Il bambino ricorda di aver vissuto un momento felice, che il suo cervello ha mantenuto e riproposto successivamente.
L’ascolto di un brano piacevole apporta inoltre uno stato di benessere al bambino, che cambia posizione all’interno dell’utero e rilassa i muscoli facciali, favorendo anche il momento stesso del parto. La musica passa al bimbo attraverso il corpo della mamma che vibra durante l’ascolto e reagisce alla sensazione prodotta da qualche sonorità.
Un’abitudine che sta prendendo sempre più piede, affiancando i classici corsi il cui approccio è puramente informativo. Parlarecantare e ascoltare brani piacevoli significa comunicare emotivamente con il feto, abitudini naturali già presenti nella cultura indiana o in quella africana, che nel mondo occidentale si stanno diffondendo solo ora grazie alle ricerche scientifiche. Io personalmente sia con Emma che con Tommaso, ho sempre ascoltato molta musica classica in gravidanza e per entrambi i miei bimbi ho potuto notare che avevano già delle "preferenze" all'interno del pancione, rispondendo con determinati movimenti ad un tipo di musica piuttosto che un altro. Difficile da credere, ma è davvero così! Un'altra cosa che ho fatto durante le rispettive gravidanze è stata quella di cantare due canzoncine al pancione, in determinati momenti (prima di addormentarmi, nel lettone la sera, accarezzando il pancione) e in entrambi i casi ho potuto constatare che, una volta nati, quelle stesse canzoncine trasmettevano loro pace e tranquillità nei momenti più difficili di pianto. Quindi sono più che convinta che la musica in gravidanza sia non solo utile ma davvero indispensabile!


giovedì 8 gennaio 2015

Culla di Teby: nostro nuovo Partner

Anno nuovo, Partner nuovo…e che Partner!

Care mamme abbiamo il piacere di annunciarvi che Culla di Teby si è unita a Nel bello delle mamme per offrire a tutte le nostre socie uno sconto speciale del 10% per ogni acquisto effettuato nel 2015.

In un mondo che tende sempre più verso il green, il risparmio e la sicurezza, Culla di Teby ha saputo raggruppare in sé tutte queste caratteristiche creando un sistema unico per coccolare i nostri bambini fin dal loro primo giorno, proprio come le carezze che solo noi mamme sappiamo fare ai nostri bambini.

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Il sistema Culla di Teby consiste in un pannolino composto da una soffice mutandina di cotone e da una culla impermeabile ma traspirante in tessuto tecnico che accoglie un inserto assorbente lavabile o gettabile.

I pannolini Teby sono stati pensati per essere comodi e versatili... ecco perchè riescono ad adattarsi ad ogni esigenza, trasformandosi in lavabili, usa e getta ecologici e persino in costumini da bagno supercontenitivi.


Culla di Teby: una scelta ecologica, economica, pratica e sicura!

Culla di Teby: un motivo in più per sottoscrivere la nostra tessera associativa!



Culla di Teby
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