mercoledì 24 settembre 2014

Settembrini

Adoro fare giardinaggio! Adoro il mio giardino e amo averlo sempre fiorito in ogni stagione così ho cercato di piantare fiori che mi regalassero colori in ogni stagione dell’anno! Chi l’ha detto che l’autunno è caratterizzato solo da foglie ingiallite che cadono? (tra l’altro io adoro tutte le sfumature di giallo e rosso che ci regala questa splendida stagione!). 
Ci sono fiori invernali dai colori variopinti! Si tratta dei settembrini, piccoli fiorellini simili a margherite ma coloratissimi: dal giallo all’azzurro, al blu profondo passando per tutte le sfumature del violetto! Posizionateli in un posto ben illuminato e soleggiato. Ombra e poca luce farebbe infatti nascere fiori piccoli e molto deboli! E per avere un fioritura davvero abbondante non solo è necessario eliminare i fiori secchi dai rami, ma è opportuno procedere una volta all’anno (preferibilmente in estate) nella potatura dei getti: questo è infatti il segreto per prolungare il periodo di fioritura fino alla fine di ottobre. Annaffiarli poi in modo regolare ma mai eccessivo.

Nel nostro giardino ne abbiamo piantati gialli ed è già il secondo autunno che ci regalano fantastici fiorellini. Ho sparso poi in vari punti strategici anche dell’erica rosa che insieme ai settembrini e alle foglie ingiallite dei nostri alberi da frutto dona al nostro giardino uno splendido tocco colorato!


giovedì 4 settembre 2014

Lievito Madre

Per un pane più digeribile e saporito è bene utilizzare il lievito madre. Ma come si fa? Dove lo trovo? Ecco tutto quello che c'è da sapere!

Lievito madre: che cos'è e come si fa



La leggenda narra che intorno al 2000 a.c., sotto il caldo sole egiziano, fu lasciato un pezzo crudo di impasto per il pane azzimo. Esso iniziò a fermentare, divenne gonfio e grande. Fu così che, cuocendolo, si ebbe un pane più leggero, fragrante e di una consistenza decisamente piacevole.
Che cosa poteva mai essere quella magia? L'esperimento fu ripetuto e si comprese che, tenendo da parte un pezzettino dell'impasto crudo per il pane appena fatto, esso innescava la lievitazione nella panificazione successiva. Questo pezzettino si gonfiava, presentava bollicine dentro e fuori, odorava di acido.
LIEVITO MADRE
Nasceva così il lievito madre, chiamato altresì pasta madre, pasta acida o lievito naturale, nient'altro che una parte della pagnotta per il pane lasciata per più giorni a fermentare. Il lievito madre è un impasto di acqua, farina e un agente attivatore contenente zuccheri semplici, una mela o il miele sono gli attivatori più efficienti: questi tre elementi si mischiano tra loro, con i batteri e i lieviti presenti nell'atmosfera, sulle proprie mani e sul piano di lavoro. Lieviti e batteri attaccano gli zuccheri dell'attivatore e delle farine: grazie alla presenza di enzimi specifici, trasformano le sostanze zuccherine presenti nella farina e nell’attivatore di fermentazione in acidi, alcol e sostanze aromatiche. Nasce così il lievito madre.
COME SI PRESENTA
Fisicamente il lievito madre  è un pezzettino di impasto bucherellato: ogni persona che panifica con il lievito madre vi suggerirà il suo metodo di rinfresco pre-panificatorio. Ne esistono, infatti, moltissimi e la via più saggia è quella di provarli tutti! Qui se ne riportano due.

COME SI RINFRESCA
Ogni volta che si panifica si stacca una porzione di lievito madre  rinfrescato la sera prima, al quale si andrà ad aggiungere la farina, acqua, un poco di miele e ciò che preferiamo per il nostro pane casalingo (spezie, semi, aromatiche).
L'altro metodo consiste nel prendere tutto il lievito madre, aggiungere il quantitativo di farina e acqua che ci occorre a seconda della quantità di pane che si andrà a cuocere, lasciare lievitare dalle 5 alle 8 ore (prima lievitazione), staccare un pezzo di lievito madre da mettere via e proseguire con la panificazione.

COME SI CONSERVA
In entrambi (e forse più) metodi, il lievito madre “avanzato” si conserva in un vasetto di vetro, in inverno a temperatura ambiente, in estate in frigorifero.
Il lievito madre si rinfresca ogni tre-quattro giorni se tenuto a temperatura ambiente, una volta a settimana se sceglierete il frigorifero: ossia andrà nutrito e abbeverato, con circa 3-4 cucchiai di farina biologica, circa 100 gr, e acqua quanto basta. Versate gli ingredienti in una ciotola di ceramica nella quale avrete precedentemente versato il vostro lievito madre, impastare bene fino a creare una pallina compatta ma leggermente appiccicosa. Riponetela nel suo vasetto di vetro, a temperatura ambiente in inverno, in frigorifero d'estate.

COME SI CHIAMA
Altro aspetto importantissimo del lievito madre è che “lui” vive: è, cioè, un organismo vivente che ha fame e sete.  Dovrete averne estrema cura e imparare a conoscere il vostro lievito madre: solo così vi donerà un pane eccelso nel gusto e nella consistenza. Ultima cosa: date un nome al vostro lievito madre, siate un poco bohemienne. Non chiamatela “pasta madre”: Caterina, Costanza, Genoveffa, Contessa, qualsiasi nome, purché sentito, andrà bene.

LIEVITO MADRE: DOVE LO TROVO?
Il punto più discusso riguardo il lievito madre è la sua reperibilità: dove lo compro? Ci sono buone (o cattive?) notizie: la pasta madre NON si compra, o si autoproduce, o la si riceve in regalo. Se si riceve in regalo, basterà iniziare a prendersene cura: solitamente più il lievito madre è vecchio (ne esistono alcun centenari, ossia che vengono rinfrescati, regalati, portati avanti da centinaia di anni) più aumenta la sua stabilità, il suo sapore sarà meno acido, il PH del vostro pane migliorerà; se invece opterete per autoprodurre la pasta madre, leggete la ricetta di seguito.  


LA RICETTA PER AUTORPODURRE IL LIEVITO MADRE IN CASA 
Ci sono molti modi per autoprodurre il lievito madre: in rete ognuno condivide il proprio e nessuno si può dire sbagliato.


PASSO 1
Ingredienti
200 grammi di farina tipo “0” biologica
100 grammi di acqua tiepida
1 cucchiaino di miele biologico (serve a far partire la fermentazione, in quanto composto da zuccheri semplici più facilmente “attaccabili” dai microorganismi)
Impastate tutti gli ingredienti per bene, fino ad ottenere una piccola palla morbida e liscia. Riponete questo primo impasto in una ciotola coperta da un panno umido e lasciatelo riposare a temperatura ambiente (tra i 18 e i 25 gradi) per 48 ore.
Trascorse queste 48 ore noterete che qualcosa è già successo: l’impasto si è leggermente gonfiato e sono comparsi i primi alveoli.


PASSO 2
200 grammi dell’impasto precedente
200 grammi di farina tipo “0” biologica
100 grammi di acqua tiepida
Stemperate l’impasto precedente nell’acqua tiepida e una volta sciolto per bene aggiungete la farina. Procedete dunque come al punto precedente, fino ad ottenere un nuovo impasto ben modellato.
Avete appena eseguito quello che si chiama “rinfresco”, cioè avete dato da mangiare nuovi zuccheri semplici e complessi ai vostri lieviti.
Coprite e fate riposare per altre 48 ore.


PASSI SUCCESSIVI
Continuate questa procedura di “rinfresco” per almeno una/due settimane, finché il vostro impasto non sarà in grado di raddoppiare il suo volume in circa 4 ore. Terminato questo processo, la vostra pasta madre è pronta per essere utilizzata per produrre il vostro pane. Si conserverà in frigorifero in un vasetto di vetro anche per più di una settimana, tra un rinfresco e l’altro. Infine, a coloro che si cimenteranno nella panificazione casalinga con pasta madre, è bene ricordare che il pane perfetto non esiste: sarà solo l'esperienza che vi aiuterà a trovare piccoli escamotage.

martedì 2 settembre 2014

StraMamme...la prima in Lombardia!!!

Nel bello delle mamme sta organizzando la prima manifestazione ludico motoria per mamme e bambini, anche spinti nei loro passeggini, mai organizzata in Lombardia: 

la StraMamme!!!


Iscrivetevi numerose…un domani potreste dire anche voi “io c’ero alla prima edizione!






Pre-iscrizioni via email a: nelbellodellemamme@gmail.com

lunedì 1 settembre 2014

Ritorno dalle ferie

Finite le vacanze ritorna l’interrogativo di come affrontate il ritorno alla “normalità”.
Regola fondamentale è non farlo in modo brusco per evitare stress e disagi psicofisici (come ansia, malumore, noia, incapacità di concentrarsi e irritabilità), soprattutto nei bambini che devono anche affrontare il rientro al lavoro dei genitori e/o un nuovo anno scolastico (dal nido alle scuole).
Per rendere più semplice il ritorno alla routine, cerchiamo di mantenere i benefici dell’estate affrontando il ritorno alla normalità con gradualità, movimento e gioco, soprattutto per i più piccoli.
Cerchiamo di non imporci da subito programmi troppo serrati e soprattutto non perdere la giocosità tipica del tempo libero. Per i bimbi il periodo di pausa rispetto a noi adulti è molto più lungo, un tempo sufficiente per prendere nuove abitudini e rendere più stressante il ritorno all’asilo o a scuola, soprattutto poi se al ritorno entrambi i genitori ricominciano a lavorare e quindi il tempo per stare insieme si riduce drasticamente. 
E’ quindi importante mantenere alcune abitudini tipiche della vacanza come giocare il più possibile all’aperto e trovare degli spazi per stare tutti insieme in famiglia, creando delle nuove routine. Un altro consiglio utile per rendere il rientro meno traumatico è quello di incontrare qualche amichetto subito dopo il rientro dalle vacanze in modo da anticipare le frequentazioni che saranno poi consuete alla ripresa dell’asilo e della scuola..
Importante poi è continuare a “muoversi” al rientro dalle vacanze, facendo passeggiate, giri in bicicletta, aiuta molto a livello mentale oltre che far bene a livello fisico.

E l’alimentazione? Sicuramente è necessario riorganizzare l’alimentazione secondo un ritmo che tenga conto dei nuovi orari e degli impegni scolastici, o di altro tipo, ma non dimentichiamoci di continuare a mangiare sano durante tutto l’anno: frutta e verdura di stagione, evitare pasti troppo abbondanti e concedersi nel corso della giornata qualche spuntino a base di prodotti facilmente digeribili e assimilabili.


Buon rientro a tutti!