Una tavola per nutrire il pianeta?SC: Per riflettere, giocando, sul come si mangia nelle diverse culture e sul gesto di accoglienza, di attesa e di convivialità che è il preparare una tavola per i familiari o per un ospite. Sulle emozioni legate al cibo oltre che sulla sua provenienza e sostenibilità. Le scuole, i bambini e i genitori, gratuitamente, potranno partecipare a questo gioco fino a ottobre 2015, prima presso il Muba e poi nello spazio Agorà del Castello Sforzesco, scoprendo cibi e usanze di diversi Paesi del mondo. Ma la tavola è solo una delle azioni previste dal progetto di inclusione Childrenshare realizzato in collaborazione con Fondazione Muba.
Quali sono le altre?SC: Tramite il sito Childrenshare e i social network, ogni settimana, stimoleremo le famiglie sul tema del come si mangia: potranno attivarsi e rispondere con storie, disegni, fotografie, ricette e altre attività. L’obiettivo è coinvolgere genitori e figli in un gioco e in una riflessione sui diversi modi in cui mangiamo, sulle diverse culture della condivisione e dell’accoglienza.
Parlando di accoglienza, Expo ha stilato specifici criteri per quanto riguarda le famiglie?SC: Ha dato indicazioni precise ai vari Paesi sull’accessibilità e sostenibilità di spazi e strutture, vorremmo iniziare anche un discorso specifico sui bambini.
Childrenshare lancia anche una “call for ideas” dedicata ad associazioni, artisti, designer. Come funziona e che obiettivi ha?SC: Raccoglieremo e selezioneremo iniziative che hanno come tema la condivisione, declinata in tutti i suoi più diversi aspetti, e quindi offriremo ospitalità e sostegno logistico presso il Museo del Bambino.
Il progetto Childrenshare di Expo sarà presentato giovedi 13 novembre, dalle 14,30, presso il Muba alla Rotonda della Besana. Non mancate!
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