martedì 2 dicembre 2014

"Leggende di Natale": IL VISCHIO

Questo è il mese per eccellenza avvolto in un'atmosfera magica che fa tornare tutti bambini, un mese in cui si vive (o almeno si dovrebbe vivere) con ritmi più ovattati, assaporando ogni istante con i propri cari, respirando l'aria natalizia che pervade ogni cosa.
Da oggi e per ogni martedì vi racconterò una Leggenda legata al Natale, per creare ancor di più un mondo fatato.

La leggenda di oggi riguarda il Vischio. 

La leggenda del vischio è antica e romantica, e risale alla mitologia dei Celti: ecco perché questa pianta magica è diventata simbolo di fortuna e… di baci!
Nella mitologia nordica, il vischio è anche la pianta sacra di Frigg (o Freya), dea dell’amore: questa dea ha una storia romantica e dolorosa.
Essa aveva due figli, Balder, buono e generoso, e Loki, cattivo e invidioso, che voleva uccidere il fratello. Saputo il piano di Loki, Frigg chiese a tutte le creature animali e vegetali di proteggere Balder, ma si dimenticò del vischio. Loki allora usò proprio questa pianta per fabbricare una freccia che uccise Balder.
La dea Frigg appena vide il suo cadavere, iniziò a piangere. Le sua lacrime per magia si trasformarono in bacche bianche, e quando queste toccarono il corpo di Balder, lui tornò in vita.
Per la grande felicità, la dea Frigg cominciò a baciare chiunque passasse sotto l’albero sul quale cresce il vischio (di solito pioppi, olmi e tigli). Il suo bacio non era solo un onore, ma anche un portafortuna e una protezione; ai fortunati baciati dalla dea, infatti, non poteva capitare nulla di male.
I druidi celti onoravano il vischio come pianta sacra, perché ritenevano che nascesse dal cielo (per la precisione, che crescesse nei luoghi colpiti dai fulmini), e poiché le sue bacche si sviluppano in 9 mesi e si raggruppano a tre a tre (il 3 è un numero sacro in molte culture).


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